Il 3 Luglio del 1971, esattamente 50 anni fa, moriva uno dei leader più carismatici della storia della musica.
James Douglas Morrison, per tutti Jim, era nato nel 1943, a Melburne, Florida da una famiglia borghese con la quale, già a 22 anni, taglia completamente i ponti.
Frontman dall’indole irrequieta, una voce inconfondibile, carismatico e con un’imprevedibile presenza scenica, nel 1965 fonda il gruppo ‘The Doors‘, prendendone il nome da una poesia di William Blake: “se le porte della percezione fossero purificate, ogni cosa apparirebbe all’uomo come è: infinita“.
Il successo non tarda ad arrivare, e già nel 1967 il primo album intitolato semplicemente “The Doors” diventa subito il più venduto insieme a “Sgt. Pepper’s” dei Beatles.
Profeta della libertà e poeta maledetto è stato voce di una intera generazione, ipnotico, trasgressivo e fortemente tormentato.
I suoi concerti non mancavano mai di interruzioni, proteste, violenze, bestemmie, danni e anche svenimenti sul palco dovuti all’abuso di alcool e droghe. Saranno proprio gli abusi fisici che lo porteranno ad un lento ma inesorabile degrado fisico e mentale che andrà in parallelo con il declino artistico dei Doors.
La morte dentro la vasca da bagno nel suo appartamento di Parigi, durante la notte tra il 3 e il 4 luglio del 1971, lo faranno tristemente entrare a far parte di quello che è noto a tutti come “Il club dei 27” che vide quattro divi della musica morire a 27anni in tragiche circostanze (Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin e appunto Jim Morrison).
A cinquant’anni esatti dalla sua scomparsa Jim Morrison rimane uno dei frontman più influenti e iconici della storia del rock.