In omaggio al quarantesimo anno dalla scomparsa del “dreamer” di Liverpool, di seguito è presentato uno spaccato della sua storia: dagli anni passati con la leggendaria band inglese, passando dai suoi lavori da solista, dal rapporto con la compagna e moglie Yoko Ono e infine parlando del giorno in cui si compì la tragedia.
VITA:
John Winston Lennon nasce a Liverpool il 9 ottobre 1940. I genitori stavano passando un periodo molto difficile tra di loro, quando due anni dopo la nascita del piccolo, decidono di separarsi affidando il bambino alla zia materna. Si avvicina fin da piccolo al mondo della musica da autodidatta, suonando prima armonica a fiato per poi passare alla chitarra, che lo renderà famoso assieme alla sua voce. Nel 1960 avviene la magia, fonda insieme a Paul McCartney e George Harrison e al batterista Pete Best (al quale si sostituisce Ringo Starr due anni più tardi, affermandosi negli anni come il vero batterista del gruppo) l’iconica band “The Beatles”. Si sposa la prima volta con Cynthia Powell dalla quale ha un figlio e una seconda volta con l’artista giapponese Yoko Ono da cui nacque Sean. Proprio dopo il secondo matrimonio cambia legalmente il proprio nome in John Winston Ono Lennon. Musicista, cantante, pacifista, paladino delle lotte sociali, John Lennon muore assassinato l’8 dicembre 1980 a New York.
CARRIERA CON I BEATLES:
Gli anni ’60 sono segnati da una grande rivoluzione ideologica e culturale che parte dai giovani di allora e arriva fino alla generazione successiva; i Beatles sono parte di questa grande rivoluzione. Lennon è tra i principali autori dei loro pezzi, insieme a Paul McCartney. Il successo della band esplode fin dall’arrivo dell’ultimo componente, Ringo Starr, tanto da conferire loro dalla regina Elisabetta II il titolo di “Baronetti” d’Inghilterra. Alla fine del decennio “i quattro ragazzi di Liverpool” decidono di sciogliere il gruppo: le ipotesi e le congetture si sprecano, dai contrasti interni all’ossessione di Lennon per la neo-compagna Yoko Ono, una presenza ingombrante e scomoda per la band. Fatto sta che i Beatles non esisteranno più, lasciando come ultimo loro lavoro l’album del 1970 “Let It Be”.

CARRIERA SOLISTA:
La discografia solista di John Lennon è ispirata dalle lotte sociali e dalla voglia di riscatto delle giovani generazioni, diventando un vero e proprio grido di battaglia in nome di un mondo utopico. I suoi album registrati in studio vanno dal 1970 fino all’anno del suo assassinio. Nonostante molte tracce degne di nota e alcuni album che hanno venduto molto e sono ancora oggi ascoltati, i lavori eccellenti sono meno di quelli poco riusciti. Ecco la lista:
- 1970 – “John Lennon/Plastic Ono Band”: il suo primo vero album registrato in studio insieme alla nuova band;
- 1971 – “Imagine”: la title track resterà il brano più famoso dell’artista e il suo testamento spirituale con una ballata che sarà l’inno di un mondo utopistico per una generazione di pacifisti e sognatori con le parole: “Imagine no possesions/ I wonder if you can / No need for greed or hunger/ A brotherhood of man/ Imagine all the people sharing all the world/ You may say I’m a dreamer/ but I’m not the only one/ I hope some day you’ll join us/ And the world will live as one“. Il disco si fa valere anche per altre tracce, come per esempio la melodica “Oh My Love”, l’attacco nei confronti dell’ex beatle Paul MC “How Do You Sleep” (“The only thing you done was Yesterday”), oppure l’altro inno alla pace “I Don’t Wanna Be A Soldier Mama”. Nello stesso anno fa uscire il singolo natalizio “Happy Xmas (War Is Over)” di cui è recente la rimasterizzazione del video (QUA);
- 1972 – “Sometime In New York City”: in cui la sua critica politica si radicalizza in favore delle lotte pacifiste, femministe e anti-imperialiste, ma dal punto di vista musicale il disco delude le attese;
- 1973 – “Mind Games”: fa meglio dello scorso. La traccia di maggior successo di questo lavoro è la title track;
- 1974 – “Walls and Bridges”: La traccia “Whatever Gets You Through the Night” incisa insieme a Elton John. Album derivante da un periodo autodistruttivo dell’autore, reduce da problemi con la compagna e da tossico-dipendenza;
- 1975 – “Rock ‘n’ Roll”: un vero e proprio ritorno alla musica che lo ha reso famoso con il gruppo di Liverpool. Dopo questo lavoro l’artista non pubblicherà niente per i successivi cinque anni;
- 1980 – “Double Fantasy”. Dopo anni il successo esplode nuovamente con pezzi come “Woman” e “Just Like Starting Over”. Per il resto l’album non ha brani eccezionali, ma buone tracce pop come “Watching the Wheels”, “Cleanup Time”.

LA MORTE:
Era l’8 dicembre 1980. Fa molto freddo a New York quel giorno, terminata una giornata di lavoro in studio di registrazione, mentre stava rincasando insieme alla moglie, Mark David Chapman esaurì il caricatore del suo revolver verso il cantante inglese, colpendolo quattro volte, davanti alla sua abitazione. Sono le 22:50. Venne subito soccorso e ricoverato al Roosevelt Hospital. Il suo corpo non arriva in vita dai medici, che non hanno alcuna possibilità di rimediare al fatto. In meno di un’ora, il tempo che la neo-vedova ha richiesto per raggiungere il figlio, la notizia viene trasmessa in diretta televisiva da alcune emittenti della città.
Quello di Chapman è stato un gesto che ha consegnato per sempre Lennon alla storia e all’immortalità, incorniciandolo come un martire e un eroe per i successi della sua carriera e per le lotte sociali per cui ha combattuto.
(Fonte immagini: Facebook/John Lennon)