Un paio di settimane fa, il 14 ottobre, prima che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump salisse su un palco a Iowa per tenere un comizio nell’ambito della sua campagna elettorale venne suonata la canzone “In the Air Tonight” di Phil Collins.
Quest’ultimo non ha gradito l’uso non autorizzato del primo singolo da lui pubblicato nel 1981 e ha diffidato il politico statunitense dal riprodurlo nuovamente durante un suo comizio. L’avvocato del musicista inglese ha dichiarato che l’uso della canzone era non solo del tutto non autorizzato ma, come hanno commentato vari articoli usciti sulla stampa, particolarmente inappropriato poiché apparentemente era inteso come un riferimento satirico sul Covid-19. Questo riferimento è stato fatto in un momento in cui l’Iowa soffriva di un’accelerazione dell’infezione da Covid-19. L’ex Genesis non tollera l’apparente banalizzazione del Covid-19 ed è seriamente preoccupato per il modo in cui la campagna di Trump ha utilizzato “In the Air Tonight” che ha causato e causerà danni alla sua reputazione e popolarità presso il pubblico.
Pare inoltre che il team legale di Phil Collins avesse già inviato a Trump una lettera di diffida nel mese di giugno dopo che “In the Air Tonight” venne suonata in una manifestazione a Tulsa (Oklahoma). Il comitato organizzatore della campagna di Donald Trump non ha mai risposto alla lettera. Sono tanti altri gli artisti ad aver inviato lettere di diffida alla campagna elettorale di Trump per l’uso non autorizzato della loro musica. Basti pensare ai Rolling Stones o a Neil Young.