Il manager dei Rolling Stones afferma “Jones era fuori di testa prima della sua morte” il 3 luglio 1969.
Secondo le ultime indiscrezioni ci sarebbero nuove prove sul presunto assassinio del chitarrista dei Rolling Stones, Brian Jones.
Jones è morto 50 anni fa, fu trovato morto nella piscina della sua casa a Cotchford Farm nel Sussex (Inghilterra).
Tom Keylock, il manager degli Stones, fa questa pesante affermazione in un’intervista mai vista prima che sarà trasmessa in un documentario Netflix riguardante le varie teorie sulla morte di Jones.
Nell’intervista Keylock ammette che quella sera “erano stati preparati dei fortissimi dolcetti al hashish. E’ per questo che tutti erano strafatti e non sapevano che giorno fosse”
I rapporti della polizia affermano che solo 3 altre persone erano presenti quella notte: la fidanzata di Jones Anna Wohlin, la fidanza di Keylock Janet Lawson e il muratore Frank Thorogood, il quale fu accusato in vari momenti di essere colpevole della morte del chitarrista.
La figlia di Jones, Barbara Marion, ha ipotizzato che, secondo lei, suo padre è stato assassinato.
Keylock ammette: “Penso che la polizia volesse accusare qualcuno di omicidio ma gli fu detto di insabbiare tutto. L’unica persona che potevano accusare era Frank Thorogood, perché era l’unico che era ancora nella piscina. Ma dai piani alti è arrivato l’ordine di lasciar stare e di non proseguire con le accuse“.
Sembrerebbe che Thorogood abbia ucciso Jones a causa di un litigio per soldi: il chitarrista aveva infatti pagato il muratore £18.000 per i suoi lavori nella sua casa in Sussex ma a quanto pare Thorogood voleva altri £6.000 dal chitarrista.
Sembra che questa storia non abbia mai fine.