25 giugno 2009 moriva Michael Jackson per un’overdose di Propofol somministrata dal suo medico curante Conrad Murray (condannato poi a 4 anni) lasciando il mondo senza parole.
Stava per iniziare il suo tour, sembrava che il vento soffiasse in suo favore e poi… buio.
Mille inchieste e processi per chiarire le responsabilità, senza mai arrivare ad una verità soddisfacente e/o assoluta.
La sua musica rimane nel cuore di generazioni intere: inni all’amore, al pianeta, alla solidarietà.
Questo era il ricordo che Michael Jackson aveva lasciato nei suoi fan.
Poi è uscito Leaving Neverland, il documentario che ha insinuato dubbi sulla reputazioni di Michael. Il tema centrale sono i presunti abusi perpetrati dal Re del Pop contro due bambini di 7 e 10 anni, oggi trentenni: Wade Robson e James Safechuck, accuse sempre rigettate dal cantante e dalla sua famiglia. Un documentario molto criticato che ha infangato la reputazione di Jackson ma che è accusato da molti di non aver indagato a fondo e di aver riportato solo una versione dei fatti senza ascoltare l’altra campana.
Ad 10 anni ed un mese dalla scomparsa di Michael Jackson i dubbi rimangono più forti che mai.