George Harrison era cantautore, compositore, attore, produttore cinematografico e discografico britannico, morì il 29 novembre del 2001.
Ricordiamo insieme la sua immensa carriera, fatta di gioie dolori, ma sopratutto tanti successi.
Dal 1960 al 1970 è stato il chitarrista solista e cantante dei Beatles; dopo lo scioglimento del gruppo iniziò la carriera solista. L’esordio avvenne con All Things Must Pass (1970), considerato un vero e proprio capolavoro. Il singolo My Sweet Lord, brano di enorme successo, ma accusato di plagio a causa della melodia simile a He’s So Fine, un successo delle Chiffons risalente ai primi anni sessanta.
Nell’estate del 1971 Harrison organizzò il celebre concerto per il Bangladesh, iniziativa benefica a favore delle popolazioni di profughi dalla guerra civile tra India e Pakistan che portò alla costituzione dello Stato del Bangladesh.
Nell’aprile 1973 Harrison fondò la Material World Charitable Foundation, fondazione di vari progetti a scopo benefico. Infatti, decise di donare il ricavato proveniente dai diritti d’autore di alcune canzoni incluse nel suo album Living in the Material World.
Nel 1974 l’artista fondò una propria etichetta discografica, la Dark Horse Records, e proprio in quest’anno uscì l’album Dark Horse e del singolo omonimo.
Negli anni ottanta Harrison ridusse la sua attività musicale e si dedicò alla produzione cinematografica, ottenendo grandi successi internazionali come produttore esecutivo dei film dei Monty Python. La Hand Made, casa di produzione di Harrison, diventò importante nell’ambito del cinema indipendente britannico. Questo successo non durò a lungo, perché per motivi economici nel 1994 Harrison decise di vendere la Hand Made Films.
Nel 1987 esce l’album Cloud Nine, ultimo della sua carriera, ma che ottenne un notevole successo, grazie anche alla partecipazione di Jeff Lynne, e altri quali Eric Clapton, Elton John, Gary Wright e Ringo Starr.