Il 30 novembre è un giorno davvero speciale per la musica. Nel 1982 veniva pubblicato Thriller di Michael Jackson, l’album più venduto in assoluto nella storia della musica, ma tre anni prima era già uscita un’altra pietra miliare: The Wall dei Pink Floyd.
Il disco fu un successo assoluto. La copertina saltava subito all’occhio: una sagoma di mattoni bianchi contornati di nero, con su scritti in stampatello nome della band e titolo dell’album. Ventisei tracce compongono The Wall, l’undicesima produzione in studio del gruppo britannico, che nel loro insieme sviluppano la storia di una rockstar immaginaria, Pink, condannata ad essere confinata in isolamento da un muro invalicabile.
Il muro rappresenta i traumi che Pink ha vissuto nella sua vita: la morte del padre in guerra, l’iperprotettività della madre, la spersonalizzazione data dalla scuola, il divorzio dalla moglie. Attraverso la figura della rockstar è in realtà in bassista George Roger Waters che racconta la propria storia.
The Wall vende mezzo milione di copie in un solo mese dall’uscita ed è destinato a conquistare numerosi dischi d’oro e di platino in tutto il mondo. Anche il relativo tour è un continuo di successi e viene ricordato come il più grande esempio di effetti scenici utilizzati in un concerto, tanto che i Pink Floyd stessi prendono la decisione di non promuovere pià un proprio disco con un tour, convinti di non poter reggere il confronto. Così viene costruito il – meritatissimo – mito iconico di The Wall, che usciva esattamente 38 anni fa, nel 1979.