26 settembre 1986: esce in edicola per la prima volta nella storia il celebre e amatissimo fumetto Dylan Dog, datato in copertina ottobre 1986. Il titolo era L’alba dei morti viventi, scritto da Tiziano Sclavi – che scriverà tutte le storie dell’albo di quell’anno-, disegnato da Angelo Stano e pubblicato dall’Editoriale Daim Press.
Trama: i morti iniziano misteriosamente a ritornare nel mondo dei vivi e fra essi c’è anche il biologo John Browning, marito di una ragazza di nome Sybil. È proprio quest’ultima che si rivolge all’eccentrico e stravagante indagatore dell’incubo, il detective Dylan Dog, una figura che mai era stata vista e che ha rivoluzionato il mondo dei gialli. Dylan lavora con un buffo quanto intelligente assistente, Groucho, che si prende anche cura di lui. I tre, insieme,indagano sul caso dei morti viventi una pista dopo l’altra fino ad arrivare al dottor Xabras, collega di Browning, che subito si presenta come un invididuo ambiguo e minaccioso.
Il titolo del fumetto è un omaggio al film Zombi (titolo originale Dawn of the Dead ossia L’alba dei morti) di George A. Romero, che compare anche nella storia. Dylan, infatti, decide di portare Groucho e Sybil al cinema per vederlo, durante una serata a tema horror.
Dylan Dog è un personaggio affascinante ed eclettico che ha saputo conquistare il cuore e la mente di chiunque abbia letto le sue storie, divenendo così una vera e propria icona. Il fumetto ha influenzato la cultura della società in modo molto profondo: numerosissimi sono i riferimenti e le citazioni tratte dalla fantastica saga horror sulla carta, sul grande e piccolo schermo e nella musica. Sono stati fatti, inoltre, film, videogiochi, audiofumetti radiofonici e addirittura giochi da tavolo, oltre a diverse parodie.
Insomma, un successo tale da rendere Dylan Dog un cult del fumetto italiano e non solo: è stato tradotto, infatti, anche per il mercato estero, con altrettanto successo.
Una piccola curiosità: l’ufficio e casa di Dylan al n° 7 di Craven Road, a Londra, esistono veramente: al loro posto c’era il Bruno’s Snack Bar, che nel 2013 è stato ribattezzato Café Dylan Dog. Il bar viene anche citato nello speciale del fumetto Dov’è finito Dylan Dog?, anche se nella storia viene chiamato Bruto’s.